Tutto pronto per il Challenge Venice. Prima edizione del triathlon full distance (3,8k nuoto, 180 bike no draft e 42 run) che partirà alle 6.30 di domenica mattina da Venezia. Sarà emozionante partire a nuoto dalla città lagunare, nel suo scenario incantevole e unico e percorrere il primo tratto a nuoto fino a Mestre. Poi ci sarà il tratto in bici tutto in pianura. E la corsa in quattro giri. Tra gli 800 appassionati, o pazzi, a seconda dei punti di vista, ci sarò anche io. Il mio obiettivo: godermi una giornata di sport. E arrivare in fondo e conquitare la Medaglia di finisher in vetro di Murano creata per l’occasione.
Al Challenge, come detto, parteciperanno 800 atleti provenienti da 49 Paesi, in rappresentanza di tutti i continenti. La manifestazione è stata presentata nella residenza municipale Ca’ Farsetti in San Marco. L’evento è stato tenuto a battesimo dal Sindaco Luigi Brugnaro, dal race director Matteo Gerevini e dagli atleti italiani di punta Massimo Cigana e Martina Dogana, in corsa con i pettorali numero 1 e 2.
La gara veneziana fin dall’annuncio ha entusiasmato i triatleti di tutto il mondo che attendevano da tempo un’occasione per coniugare un soggiorno in Italia alla possibilità di praticare sport ad alto livello, ponendosi immediatamente nel novero delle gare di triathlon più sognate a livello globale. E infatti oltre metà del parco partenti è costituita da ospiti stranieri, a ulteriore testimonianza del fascino che Venezia esercita nell’immaginario dei turisti internazionali.
«Sono proprio le manifestazioni di questo tipo – dice il Sindaco Brugnaro durante la presentazione – eventi di alto livello organizzati con professionalità e passione, quelle che ospitiamo più volentieri in una città, come la nostra, che deve tornare a vivere. Grazie di cuore agli organizzatori, agli atleti e a tutti coloro che hanno collaborato alla realizzazione di Challenge Venice, segno tangibile che quando si crede in qualcosa e si lavora seriamente per concretizzarla si ottengono grandi risultati. Spesso, più della vittoria o della sconfitta, conta il percorso che si fa per prepararsi alla gara: i veri successi sono quelli che si conquistano giorno per giorno, facendo le cose per bene». Il primo cittadino sottolinea come la manifestazione sia anche un’occasione per valorizzare l’intero territorio della Città metropolitana attraverso il quale si snoderà il percorso: «Venezia è un luogo attrattivo per eccellenza e questo diventa un grande vantaggio non solo per la città ma per tutti i Comuni dell’area metropolitana».
Molto più di una semplice gara di triathlon
Challenge Venice unisce altissimi standard organizzativi con l’eccellenza del made in Italy – dalla bellezza del territorio al patrimonio artistico, dalla cultura enogastronomica, alla maestria delle produzioni artigianali che solo l’Italia sa esprimere – coniugandoli con i valori di uno sport sano e in continua espansione come il triathlon, sempre più apprezzato per il contributo al benessere psico-fisico della persona e per la possibilità di essere praticato all’aperto, a contatto con la natura e in modo rispettoso dell’ambiente. Non ultima la spettacolarità della gara e l’attenzione per il pubblico che per l’organizzazione di Challenge Venice è stata centrale in tutto il progetto.
«Quando abbiamo pensato a Challenge Venice – spiega il race director Matteo Gerevini – lo abbiamo immaginato non come una semplice gara di triathlon ma come un vero e proprio evento capace di far sognare gli atleti, offrire un’esperienza indimenticabile per gli accompagnatori e valorizzare il territorio e le sue comunità, così che diventasse una manifestazione per tutti e aperta a tutti, senza dover necessariamente essere dei super atleti per goderne. Vedere oggi tutte le forze in campo riunite a progetto realizzato ci riempie di soddisfazione».
Un percorso lungo 226 chilometri
Con così tanti partecipanti impegnati su un percorso di 226 chilometri totali suddivisi tra mare e terra è stata essenziale la cooperazione tra l’organizzazione di Challenge Venice, le istituzioni locali con capofila il Comune di Venezia, la città Metropolitana e i Comuni attraversati, così come il supporto da parte delle forze dell’ordine e delle associazioni.
La gara prenderà il via alle 6.30 di domenica da Venezia Cannaregio, di fronte alla sede di San Giobbe dell’Università Ca’ Foscari – che ha messo a disposizione i suoi spazi per la gestione della logistica allo start -. Da qui gli atleti si dirigeranno verso Parco San Giuliano.
Una volta usciti dall’acqua, sarà la volta della frazione ciclistica da 180 km attraverso i Comuni di Quarto d’altino, Marcon, Meolo, Monastier, Musile, San Donà e Roncade, con chiusura totale delle strade al traffico veicolare. Polizia, Carabinieri e i corpi di Polizia municipale di tutti i Comuni interessati garantiranno la sicurezza durante l’evento con l’ausilio di 250 volontari della Protezione Civile.
Al termine della seconda frazione gli atleti dopo aver lasciato le bici inizieranno la parte finale della gara, una maratona da 42,195 chilometri all’interno di Parco San Giuliano. 5 i giri da completare (i primi 4 da 8,5 chilometri più l’ultimo da 8) al termine dei quali è posta la linea del traguardo dove li attende la medaglia in vetro di Murano e la maglietta tecnica Lotto da finisher.
Una festa di sport
Challenge Venice non sarà soltanto una festa per gli atleti ma un grande evento di tre giorni, a partire da venerdì 3 giugno alle 14, e rivolto a tutti gli amanti dello sport con eventi collaterali di intrattenimento, un bar, un ristorante ovviamente tutto dedicato alla gastronomia italiana e un Expo con 50 espositori all’interno di Parco San Giuliano, polmone verde della provincia di Venezia che si estende su una superficie di 74 ettari.
Marcon, Quarto d’Altino e Meolo stanno preparando una grande festa per accogliere i triathleti. In ogni piazza verranno organizzati spettacoli, attrazioni musicali e non mancheranno i ristori organizzati dalle Associazioni locali; sconfinando in Provincia di Treviso le stesse iniziative verranno promosse anche dai Comuni di Roncade e Monastier. Il 5 giugno sarà inoltre la giornata che celebrerà l’ingresso di Monastier e Meolo nella Comunità Europea dello Sport 2016.
A proposito di tifo, il percorso della maratona finale si snoderà completamente all’interno di Parco San Giuliano con la possibilità per il pubblico di vedere i partecipanti durante praticamente l’intero tragitto. Gli atleti passeranno per 4 volte all’interno del Triathlon Stadium, attorno alla zona Expo e zona Arrivo, per poi concludere all’ultimo giro percorrendo il rettilineo finale. Ogni angolo del percorso sarà un perfetto punto di osservazione per seguire ed incitare gli atleti durante l’intera corsa finale.
La gara dei professionisti
I professionisti in gara che si contenderanno i primi posti della classifica assoluta sono 13 uomini e 6 donne. Occhi puntati sul mestrino Massimo Cigana con il pettorale numero 1 che dovrà vedersela in particolare con l’olandese Dirk Wijnalda (n.4) e la giovane promessa Malte Bruns (n.12), tedesco classe 1991, astro nascente di questa distanza. Tra gli atleti pericolosi anche Petr Vabrousek proveniente dalla Repubblica Ceca con ben 167 gare full distance completate e un tempo stimato di arrivo non troppo distante dai primi.
«Abito a 2 km dalla zona cambio – dice Massimo Cigana a proposito del percorso – conosco anche le crepe dell’asfalto su cui correremo e sicuramente sarà un vantaggio. Non ho mai trovato una gara che promette una frazione di nuoto così veloce. Per la bici dovremo un po’ vedere il vento anche se alla fine i tratti a favore e contro si pareggeranno. La corsa a piedi è davvero unica, mai visto niente del genere prima d’ora. Per gli spettatori meglio di così non si potrebbe. Ci sarà tantissimo tifo e sono molto contento perché familiari e amici saranno tutti presenti e scatenati. Il parco partenti è di ottima qualità con tanti atleti che possono vantare tempi con cui si vince un full distance».
Tra le donne i riflettori sono inevitabilmente tutti su Martina Dogana. La vicentina è fresca vincitrice del campionato nazionale di Triathlon Medio (metà della distanza che correrà a Venezia), ed è senza dubbio una delle più forti, se non la più forte, atleta italiana di questa specialità. «Sto vivendo una favola – racconta l’atleta vicentina – perché solo così si può definire questa gara a Venezia. È un grandissimo orgoglio correre a casa dopo 20 anni in giro per il mondo. Sarà una giornata bellissima, un grande spettacolo sportivo e anche umano. Mettersi in gioco al cento per cento sfidando la natura, se stessi e gli avversari è l’essenza di questo sport». Anche in campo femminile il livello della concorrenza è medio alto e bisogna tenere d’occhio soprattutto l’ungherese Erika Csomor e la britannica Yvette Grice.