Omar Oprandi, Guida Alpina, campionissimo dello scialpinismo con centinaia di vittorie nel proprio palmares compresa una al mitico Trofeo Mezzalama, a 57 anni, si è rimesso in gioco e – come l’araba fenice – è risorto dalle proprie ceneri portando a termine in nove giorni una sfida lanciata a se stesso; un progetto denominato “Ripartire da zero”.
Dopo la ricostruzione di entrambe le anche, Omar è partito il 3 maggio da Drena, il paese trentino dove vive; in bicicletta ha raggiunto Porto San Nicolò a Riva del Garda, si è messo al timone di una barca a vela che condotto fino a Salò. Poi di nuovo in bicicletta (tappe a Bergamo, Busto Arsizio, Biella, Chez Croiset Fenis) fino a Courmayeur. Da lì, ha raggiunto Chamonix ed ha affrontato la salita del Monte Bianco con particolari sci da skialp da 142 cm (più corti di quelli solitamente in uso) arrivando in vetta il 14 maggio, entro due mesi dall’ultimo intervento chirurgico di ricostruzione.
“Il mio scopo – ci ha detto Omar– è stato quello di far capire che è possibile rendere fattibile ciò che sembrerebbe “impossibile” attraverso la forza di volontà ed allenamenti fisici alla ricerca della rinascita. Volevo dimostrare che un uomo, dopo che è caduto al tappeto, può rialzarsi più forte di prima per raggiungere un obbiettivo all’apparenza impossibile. Il pensiero positivo – ha concluso Omar – può così trasformare gli ostacoli in opportunità“
Dall’impresa verrà tratto anche un reportage che sarà presentato al prossimo Trento Film Festival (Flavio Saltarelli).