La Grande Corsa Bianca. Ed è subito Iditaroad

di Flavio Saltarelli

E’ notte, nevica, da lontano si sente ululare un branco di lupi, l’husky tira il suo compagno a due zampe.

E’ notte nevica, chi con gli sci, chi a piedi, chi con la fat bike. Sgranati nei boschi, arrancando verso l’alba. Non siamo alla Iditaroad; non siamo in Alaska, ma in alta Valle Camonica, sui crinali che la dividono dalla Valtellina. Siamo alla Grande Corsa Bianca, svoltasi tra venerdì 7 febbraio e sabato 8. Ben duecentocinquanta concorrenti provenienti da tre nazioni hanno accettato la sfida lanciata da Paolo Gregorini e Mario Sterli che tra le loro montagne, tra i parchi dello Stelvio e dell’Adamello, hanno voluto consentire agli appassionati di vivere emozioni come quelle da loro due vissute nel 2008, quando presero parte alla mitica gara che si svolge sul percorso reso famoso dal cane Balto in Nord America. Una piccola-grande manifestazione, la Grande Corsa Bianca, che ha il suo epicentro in Vezza d’Oglio e che è destinata a crescere grazie al suo appeal accattivante ed alle quattro discipline rappresentate (piedi, scialpinismo, bike e winter dog trail) oltre che per due percorsi differenti, da 110km e 40km, studiati nel minimo dettaglio per vivere al meglio d’inverno le montagne ed i sentieri che attraversano luoghi come il Mortirolo, Trivigno, il Pianaccio e l’incantevole Val Grande.

Partiti con il sole ed arrivati sotto una fitta nevicata, gli atleti non potevano chiedere condizioni migliori anche se alcuni tratti ghiacciati hanno reso particolarmente impegnativo il percorso soprattutto per trailrunner e mountainbiker. Non più semplice è però stato il “viaggio” per chi ha deciso di competere con gli sci da scialpinismo in quanto in molti tratti la scarsità di neve hanno necessitato di procedere a piedi, sci nello zaino. Per tutti, invece il fascino dell’ululare di un branco di lupi probabilmente disturbato dal passaggio della competizione.

Sotto il profilo prettamente agonistico incredibile la cavalcata di Cristian Vaira, che in mountain bike ha percorso gli oltre 100km della gara lunga in solo 12ore e 28minuti, aggiudicandosi il primo posto assoluto nonchè il primo di categoria.

Per la disciplina trailrunner, sempre sul percorso lungo, a vincere è stato lo Svizzero/Canadese Plamondon Mathiew con il tempo di 15ore e 50minuti, seguito da Matteo Comotti con 17ore e 12minuti.

Tra gli skialper il primo posto se l’è aggiudicato Andrea Sorteni con 14ore e 36minuti.

La categoria winter dog trail ha visto la partecipazione di un solo concorrente, Emanuele Canini, che con la bike trainata dal suo fedele compagno a quattro zampe, ha percorso i 100km della gara lunga in 22ore e 56minuti. Da segnalare nella lunga distanza l’eccezionale prova di Valentina Michielli che ha chiuso la sua gara dopo solo 17ore e 26minuti. Unica donna per la categoria sci, Giovanna Monella, arrivata al traguardo alle ore 12.36 del sabato, dopo quindi 27ore e 36minuti. Da ultimo la winter dog trail è stata vinta dall’unica iscritta sulla lunga distanza, Baggio Elena con il tempo di 29ore e 1 minuto.

Va così in archivio l’ottava edizione di una competizione in cui lo spirito agonistico dei partecipanti cede il passo difronte alla tipica solidarietà tra appassionati di montagna rendendo la gara un vero e proprio viaggio nella notte bianca alla scoperta sì della Valtellina e della Valle Camonica, ma soprattutto di se stessi e della propria resilienza.