Sabato scorso con alcuni amici ciclisti, assieme ad altri 400 appassionati dei pedali e del fuori strada con le gravel, ho partecipato alla Nova Eroica Gran Sasso. Era la seconda volta per me.
Lo scorso anno, a inizio settembre, raggiunta la piana di Campo Imperatore, avevamo trovato ad aspettarci un panorama da steppa della Mongolia, colore ocra dominante, le nuvole e la nebbia che copriva tutto, una pioggia pungente. Quest’anno per questa pedalata in uno dei luoghi più belli d’Italia, Campo Imperatore, il Tibet in Abruzzo, la piana circondata dai monti rimasta intatta come pochi posti nel nostro Paese, siamo stati accolti da un sole estivo…
che ci ha accompagnato per tutta la giornata e soprattutto dall’esplosione di una natura in piena ripresa e fioritura in questo inizio d’estate. Il colore dominante di quest’edizione della Nova Eroica Gran Sasso è stato il verde, ma anche il viola, il giallo e il rosso dei fiori selvatici che facevano capolino, nella fatica della pedalata in salita, a bordo strada.
Ed è tutto un altro vedere. Tutto un altro vivere. E’ stata una giornata da incorniciare. Di quelle da conservare nel cassetto dei ricordi più belli. A partire dal sindaco di Calascio che con la fascia tricolore serviva il caffè nel primo ristoro ai ciclisti con una Moka Gigante. O del saluto dell’americano ciclista, che vive a Napoli e lavora nella Us Navy, che quando si è congedato scendendo su una scoscesa rua del borgo antico era estasiato da tanta bellezza.
I piccoli borghi, gioielli abbarbicati sul Gran Sasso e nella piana di Navelli: Castel del Monte, Santo Stefano di Sessanio, San Pio delle Camere, Barisciano, Castelvecchio Calvisio, Caporciano, Castelnuovo, Calascio con la sua Rocca. I percorsi, da 30 a 136 km con 2500 metri di dislivello. Ma soprattutto il panorama, unico. Che ti resta attaccato dentro. E i tanti sorrisi, dopo la fatica, sulle facce di tutti i partecipanti a questa bella giornata di sport e bici con lo sguardo sempre rivolto all’insù per godere con gli occhi di Campo Imperatore e della sua bellezza e maestosità. Salvata dal cemento invasa forse un po’ troppo oggi dalle moto e dai bus…
C’è stato un momento mentre salivo la erta che sale fino a Cima Pantani che, stanco morto, sono sceso dalla bicicletta e mi sono disteso sul prato a bordo strada. Indeciso se tornare indietro o continuare ad arrampicarmi per arrivare in Cima, come ho fatto infine. Mi sono steso sul prato, la testa sull’asfalto, gli occhi puntati verso il cielo blu. E’ stato un attimo di felicità pura. Libero da tutto e da tutti gli impegni che ogni giorno ci tengono in gabbia. Una sensazione davvero di libertà che si prova nei luoghi dove la natura è selvaggia ed è vera e bellissima. In questo senso non ha prezzo percorrere questi luoghi con una bici. Pedalata dopo pedalata, il modo migliore per entrarci dentro, piano, con lentezza, rispettandoli e cogliere i suoi silenzi e la sua bellezza. Alla fine abbiamo portato a casa la nostra piccola impresa: 95 km e quasi 2mila metri di dislivello…
E due. La seconda medaglietta portata a casa. Spero di avere altre occasioni nella vita per pedalare a Campo Imperatore e sul suo asfalto a grana grossa. Un plauso agli organizzatori.
La squadra, forte e gentile, di Marco Capoferri per il coraggio e la passione: la Nova Eroica Gran Sasso è consigliatissima per chi vuole perdersi con una gravel in mezzo alla natura. In un posto unico e magico.
Qui trovate una gallery fotografica con le belle foto di Paolo Silvestri