Ricevo e pubblico con piacere questo contributo inviato dall’amico Stefano Forcella e dalla moglie Erica Covelli su una bella avventura vissuta alla Sila Tre Vette con i loro runner a quattro zampe. Buona lettura (rb)
Sono passati due mesi dalla gara a 6 zampe in Sila e la nostra mente ripercorre spesso quei giorni indimenticabili. La Sila Tre Vette è una gara su lunghe distanze e percorsi quasi interamente innevati, che viene corsa a piedi, con la fat bike, con gli sci o con i cani, nella nascente disciplina di dog trail.
Tutto quest’anno ha avuto un sapore speciale, complice l’isolamento forzato in cui abbiamo vissuto negli ultimi 12 mesi, la malattia, la paura, le difficoltà quotidiane legate alla pandemia e non ultimo il cambio di abitudini per noi e per i nostri cani.
Siamo un team sportivo bergamasco, ci chiamiamo Zampe Selvagge, un nome che ci contraddistingue nella nostra unicità, fuori dagli schemi classici dell’agonismo e degli sport cinotecnici, apolitici per scelta, agonisti per divertimento, attenti al benessere canino in primis.
Succede che a Dicembre l’organizzazione dalla Sila Tre Vette comincia a marcare stretto gli atleti con tante comunicazioni in cui ci dice che stanno lavorando scrupolosamente per mettere in piedi l’edizione 2021, nel totale rispetto delle norme Covid.
Succede che io e mio marito Stefano avevamo già gareggiato sulla 80 km nel 2019 e in Sila abbiamo lasciato un pezzo di cuore ed infine succede che a Natale volevamo fare dei regali originali e così infiliamo in due buste i pettorali che regaleremo a Magda e Luca, i nostri compagni di avventura, ed atleti del team Zampe Selvagge, che sapevamo ci avrebbero seguito in questa avventura perché amanti delle scelte ardite come noi.
Ci lanciamo nella sfida di preparare la 40 km. su neve tutti in notturna, con poco tempo a disposizione, difficoltà negli spostamenti per gli allenamenti su neve e mille dubbi sulle regole che potrebbero bloccare la competizione. Si macinano chilometri insieme ai nostri cani, si fanno uscite notturne per abituarli a correre concentrati al buio, ci si focalizza sulla preparazione della nostra e della loro attrezzatura, sull’alimentazione e l’integrazione. In un binomio nulla può essere lasciato al caso. Ci confrontiamo, ognuno di noi porta le proprie esperienze, di alpinista, di esperto di sport invernali, di educatore cinofilo, di atleta di sport su lunghe distanze.
La gara in sé andrà bene, oltre le nostre aspettative, ognuno di noi aveva qualche motivo per dubitare del successo della competizione, ma i vincenti saranno soprattutto i nostri cani e la loro voglia di lavorare. Sono 4 cani da pastore, di 3 razze differenti, ma la caratteristica che li accomuna è un’altissima motivazione al lavoro. Calzano la pettorina, si aggancia la linea e si vola. L’orgoglio più grande è stato portare a termine una gara di lunga distanza su neve con cani non selezionati per questo tipo di attività ed averlo fatto in modo corretto, salvaguardando sempre il loro benessere. I nostri 4 atleti a 4 zampe hanno gareggiato su un percorso che normalmente verrebbe affrontato con cani nordici, i classici tiratori di slitta.
Di questa edizione ricorderemo l’accoglienza dell’organizzazione, la scrupolosità con cui è stato curato ogni dettaglio per garantire la massima sicurezza, le condizioni climatiche favorevoli che ci hanno permesso di gareggiare serenamente, ricorderemo gli atleti che erano alla partenza con noi, di livello molto differente, dal gotha dell’ultratrail a persone normali, come noi, che hanno avuto voglia di mettersi alla prova e mai, come quest’anno, gridare che amano la vita! Tante le persone incuriosite dal nostro team, ci hanno incitato, coccolato i cani, fatto domande sulle razze, sugli allenamenti e sulla disciplina, ci hanno fatto sentire parte di un team di agonisti e non “quelli che si fan tirare dal cane” come capita spesso di sentirsi dire.
Nel nostro cuore rimarranno indelebili i 4 giorni trascorsi insieme, preziosi quanto mai dopo un lunghissimo periodo di isolamento, in cui abbiamo programmato, preparato, viaggiato, ci siamo confrontati fino allo sfinimento, abbiamo riso e ci siamo divertiti.
Passioni, sport, cani, amore per la vita all’aria aperta, sono denominatori comuni che ci hanno fatto conoscere, unire ed in alcuni casi hanno intrecciato rapporti di stima ed amicizia molto speciali.
Zampe Selvagge è un team unico nel suo genere, nato per commemorare l’amico Stefano Viganò, nel rispetto della sua filosofia di vita e dei suoi pensieri. Ci guidano passione, rispetto e stima reciproci, amore per i cani, voglia di avventura e di conoscenza. Passa il tempo e tutto si consolida secondo un pensiero etico preciso, siamo sulla giusta strada e questa ci riporterà nuovamente in Sila, è certo!
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