Si ricomincia. Si riparte. Sperando, presto, di potersi riabbracciare una volta fatto il vaccino. Di potersi fermare a parlare. Senza la paura di attaccare o essere attaccati da questo invisibile nemico che ha cambiato le nostre vite. Io ho già segnato alcuni punti fermi sulla mia agenda. Eroica Montalcino, Chase the Sun e soprattutto l’extreme triathlon sul Gran Sasso il 24 luglio. Obiettivo, come sempre, arrivare. Ma questa volta già il fatto di esserci alla partenza è una vittoria. Con la vita.
Nella mia preparazione atletica casuale, in mezzo alle mille e mille cose da fare ogni giorno, gli impegni del lavoro le corse per le commissioni, la famiglia, i sogni che prima o poi vorresti realizzare, cerco ogni giorno di mettere insieme i buoni propositi con i km fatti. Il bilancio è sempre in negativo: le tabelle e i buoni propositi restano per lo più disattesi. Ma va bene così. E non ho sensi di colpa rispetto alle mie prestazioni sportive, ai tempi che diminuiscono in maniera direttamente proporzionale all’avanzare della lancetta dell’orologio che, inesorabile, segna il tempo che passa. E non torna. Carpe Diem. Tutta la vita. Godiamoci l’attimo. Perché non sappiamo cosa ci sarà domani. Però, però… per arrivare almeno a ipotizzare di riuscire a percorrere i 3,8 km di nuoto nel Lago di Campotosto, i 180 km con x mila metri di dislivello tra Campo Imperatore e dintorni e la maratona sotto al Gran Sasso fino ad arrivare su, nella notte, all’arrivo dopo una giornata di fatica immerso in un uno dei più bei panorami del mondo, un pochino devo allenarmi. Il minimo. Ho provato a chiedere agli amici di Magnetic Days una mano per riuscire in questa sfida pazza a 56 anni, con qualche chilo in più come tutti, il ginocchio che cigola ogni tanto e la voglia di ripartire. Marco Sbragi che ha creato questa macchina perfetta per allenarsi in bici indoor si è subito entusiasmato dell’idea (spero di non deludere le attese) di allenare un 56enne e portarlo in pochi mesi a riuscire a conquistare le salite e a vincere la sfida di arrivare prima del cancello orario della transizione bici corsa (10 ore) del mio Extreme Triathlon sul Gran Sasso EagleXman, vicino alle aquile. Simone Buracchi, il coach di Magnetic Days, ha creato quattro allenamenti su misura per me. Tutti diversi, da 55 minuti in bici con il rullo Jarvis… Lo ha fatto guardando in miei dati dopo una prova di sforzo con ritmo cardiaco, potenza delle pedalate e tutte queste diavolerie da formula uno che si usano ora per preparare gli atleti di endurance al meglio. Ho provato a farli gli allenamenti di Simone. Ebbene: sono tostissimi e per arrivare fino in fondo, di solito ridotto come uno straccio, madido di sudore e con la voglia di mangiarmi un elefante per riprendermi dalla fatica, devo farmi forza, cercando le energie interiori più nascoste. Io pensavo di essere già un filo avanti con la preparazione. Laconico il commento di Simone mi ha riportato sulla Terra: “Ho visto come stai e ti ho preparato quattro allenamenti per arrivare al ‘minimo sindacale'”. Sì ha detto proprio così: “il minimo sindacale”. Tra un mese ne riparliamo, vediamo come stai per impostare un lavoro più specifico per le salite. Questo il messaggio che mi ha riportato alla dura realtà. Così ora vado ad accendere lo Jarvis. Collego al telefonino il rullo e imposto uno dei 4 allenamenti su misura preparati da Simone. Un asciugamanino sul manubrio per asciugare le gocce di sudore che scenderanno copiose, la borraccia ovviamente piena per idratarsi. E vado a cominciare il mio piacevole calvario quasi quotidiano. Per arrivare al minimo sindacale…. Buone pedalate e buona vita.