È tutto pronto a Bormio per la quinta edizione della Granfondo Stelvio Santini, la manifestazione ciclistica che domenica 5 giugno vedrà ai blocchi di partenza 3.110 ciclisti affrontare uno dei tracciati messi a punto dall’organizzazione: tre percorsi che hanno in comune partenza (da Bormio) e arrivo a quota 2.758 metri dello Passo dello Stelvio e tante tantissime salite. Qui ad attendere i concorrenti ci sarà, come di consueto, Pietro Santini che consegnerà ad ognuno il cappellino “finisher” esclusivo per chi porta a termine la gara.
Il tracciato più lungo misura 151.3 chilometri e prevede la partenza alle 7.00 da Bormio con tantissime salite: dopo la scalata a Teglio e successivamente quella del Mortirolo si rientra a Bormio per affrontare lo Stelvio con un totale di 4.058 metri di dislivello. Il percorso medio è apparentemente più facile perché se da una parte non si affronta il Mortirolo restano comunque 137.9 chilometri e soprattutto oltre 3.000 metri di dislivello da superare. Infine la soluzione breve di 60 chilometri per chi non ha ancora “la gamba”: Bormio – Sondalo, andata e ritorno, e salita allo Stelvio per un totale di 2.000 metri di dislivello.
E non è la durezza dei tracciati che allontana i ciclisti! Infatti dei 3.110 iscritti ben 1.865 faranno il percorso lungo, e 846 si misureranno sul tracciato medio. «E’ il senso epico della conquista di Mortirolo e Stelvio che attrae i partecipanti» commenta Paola Santini, responsabile marketing dell’azienda che affianca il proprio nome alla manifestazione.
Oltre tremila appassionati in rappresentanza di 35 nazioni e tutti e cinque i continenti presenti: «Avremo persino 26 australiani, ma anche ciclisti appositamente arrivati da Singapore, Brasile e nord America – sottolinea Paola Santini – e questa partecipazione mondiale ci riempie di soddisfazione».
Ognuno di loro tornerà a casa non solo con il ricordo di luoghi storici del ciclismo su strada, ma anche con una maglietta speciale che l’azienda bergamasca ha disegnato appositamente per l’evento e ideale nelle giornate più calde, perché realizzata in tessuto Energy Microsense con inserti nei fianchi in rete traspirante e maniche in tessuto Artico super aerodinamico. Tra le diverse peculiarità la maglia è dotata di un extra taschino laterale dove riporre i rifiuti (la carta della barretta o il gel esaurito) e aiutare così quindi gli organizzatori a mantenere pulito ed incontaminato il meraviglioso ambiente del Parco dello Stelvio.
La parte del leone la fanno gli italiani con 1.949 iscritti, ma la gara ha un forte appeal verso i paesi del nord Europa: infatti sono quasi 200 gli inglesi al via, seguiti da 144 ciclisti provenienti dalla Danimarca e 105 dall’Olanda. «Avere oltre un terzo dei partecipanti provenienti dall’estero è il risultato di una attività di comunicazione che la manifestazione e gli operatori ad essa collegati hanno saputo fare in così poche edizioni – ha commentato Andrea Maiolani dell’US Bormiese – e l’occupazione alberghiera nei giorni che precedono e seguono la gara ci confermano sulla qualità dell’intera iniziativa».
I partecipanti stranieri, infatti, complessivamente sono 1.161 pari al 37,33% del totale, e un altro dato interessante è la presenza femminile: 180 cicliste per una quota del 6% circa sul totale degli iscritti.
I numeri raccontano la impressionante crescita della Granfondo Stelvio Santini: «Siamo passati dai 1.265 iscritti del 2014 al raddoppio dello scorso anno con 2.950 concorrenti, una crescita che ci ha “imposto una riflessione” sull’adozione del numero chiuso di 3.000 pettorali – ha commentato Andrea Maiolani dell’US Bormiese – perché a noi interessa mantenere alto il livello qualitativo fornito ad ogni singolo partecipante».
Inoltre, per il secondo anno consecutivo la Granfondo Stelvio Santini si schiera al fianco del Programma Alpi Europeo di WWF, sostenendo la campagna a favore della salvaguardia del lupo: l’organizzazione ha offerto 100 pettorali aggiuntivi al numero chiuso e parte del ricavato è stato devoluto all’associazione no profit per la campagna a favore della conoscenza e della protezione del lupo sulle nostre Alpi.